Aosta, 28 giugno 2018 – Il Mont Fallère, situato nel cuore della Valle d’Aosta propone una vista panoramica a 360° su tutte le vette valdostane.
Il trekking a cavallo che viene proposto per tuttala stagione che va dal 1 luglio sino al 1 ottobre 2018 ha come punto di ritrovo e partenza l’azienda agricola La Granzetta vicina al villaggio di Vetan.
Si attraverseranno comode poderali fino ad arrivare al Rifugio che prende il nome dal monte ove lo sguardo spazia a 360 gradi, da un lato la bassa Valle d’Aosta e dall’altra l’Alta Valle.
Se non bastasse l’ottima cucina, non lontano dal rifugio si trova il Lac des Grenouilles (delle rane).
Chi ama il legno e le opere d’arte può trovare pane per i suoi denti grazie alle sculture sapientemente modellate ed integrate nell’ambiente dall’artista, nonché gestore del rifugio, Siro Viérin.
Allungando la via del rientro si può passare per la Tza-creuse dove si possono ammirare le stalle a volta che resistono sotto la massa di neve invernale. Nella discesa si incontrano i calanchi, fenomeni geomorfologici di erosione del terreno.
Tecnico: Massimo Ferrandoz
Percorso • Escursionistico di 23 km • Adatto a cavalieri di medie/buone capacità
Quota partenza 1.770 mt Quota arrivo 2.385 mt Dislivello 600 mt
INFORMAZIONI
Comitato organizzatore: La Granzetta – Vetan Comune: Saint-Pierre (Ao) Massimo cell.+39 345 2717568 * La Granzetta
Da Vetan al Mont Fallère: viaggiare a cavallo per terre alte lassù dove vola il Gipeto
Un assaggio di questo paesaggio? eccolo
Partire per un viaggio a cavallo non sono solo la meta, il panorama, i momenti di riflessione, l’ osservazione, la compagnia degli amici , il dolce rumore degli zoccoli sul terreno; viaggiare a cavallo è prendere in prestito dal nostro compagno e dalla natura che ci circonda ciò che ci permette di essere uomini migliori “naturalmente”.
I cavalli ad ogni passo creano, abbelliscono e rinverdiscono tutto ciò che li circonda donando vita alla terra in maniera ecologica e, ad ogni passo, insegnano ad amazzoni e cavalieri che l’ essere umano, al contrario, la usa sfruttandola e spesso abusandone.
Attraversando Vetan si ha l’impressione di attraversare un territorio ancora incontaminato con scarse e umili tracce del passaggio dell’uomo quasi ad aver compreso che ci vuole coscienza e umiltà per vivere nella natura e con essa coesistere.
Percorrendo l’ampia poderale si presenta ai viandanti una vista mozzafiato dove lo sguardo non può non soffermarsi sulla Grivola che con i suoi 3969 m fa da cornice al ghiacciaio del Rutor, il paesaggio in sella ad un cavallo diventa il luogo dell’ anima che veicola momenti introspettivi facendo emergere i sentimenti anche i più profondi.
A passo lento ci dirigiamo verso il rifugio Mont Fallère accompagnati dalla poesia e dalla magia di una serie di sculture lignee che fanno bella mostra di loro lungo il sentiero, silenziose testimoni dei nostri passi e riservate custodi dei segreti della montagna e dei suoi abitanti.
Tra questi ultimi, ma di certo tra i primi per rarità, il Gipeto, l’ uccello più grande d’ Europa, considerato uno dei giganti delle Alpi tornato a nidificare qui dopo più di 100 anni.
Ben presto avvistiamo il Rifugio, adagiato nella bucolica e verdeggiante conca tra il Mont Fallère e il Monte Rosso di Vertosan, una recente struttura eco-compatibile che rispecchia le tipiche baite di montagna arricchito dalle opere d’ arte di Siro Viérin, che ben si sposa come punto sosta del nostro viaggio a cavallo dedicato alla sostenibilità, come scelta etica e responsabile di una nuova forma di “Turismo Equestre” come “anello di collegamento tra uomo e ambiente” e che nasce dalla consapevolezza che tutti dobbiamo tornare ad essere esploratori dei luoghi che si muovono a passo lento sul territorio con responsabilità, cultura e socialità nel rispetto delle tipicità locali.
Ancora Equiturismo, ancora Valle d’Aosta all’insegna delle emozioni da vivere in sella al cospetto della montagna.
“Da quassù il mondo degli uomini altro non sembra che follia, grigiore racchiuso dentro se stesso. E pensare che lo si reputa vivo soltanto perché è caotico e rumoroso – Cit. Walter Bonatti”
Di Romina Ripa, Ufficio Stampa Fitetrec-Ante