Ferrara, 26 maggio 2022 – Ma chi lo dice che gli italiani sono campanilisti?
Cercando di glissare su questo incipit – del quale non ci sentiamo poi così sicuri – andiamo dritti al sodo della notizia: il tour in carrozza di quasi 360 km che affronteranno tre equipaggi dell’Associazione Veneti Emiliani Lombardi Attacchi (Avela).
Da notare che tutti e tre gli attacchi sono affidati a pariglie tutte made in Italy: una di Bardigiane e due di Haflinger.
More e bionde, tutte cavalle meravigliosamente affidabili e sicure e, incidentalmente, di razze italiane che stanno bene assieme.
Sia i Bardigiani che gli Haflinger nascono infatti in posti di montagna, per le necessità pratiche quotidiane di gente che lavorava la terra.
Per di più sono anche simili morfologicamente. Mantelli a parte le dimensioni contenute, la robustezza, la versatilità e l’inclinazione al lavoro con l’uomo ne fanno due famiglie ben distinte tra loro, ma unite da tante cose in comune.
Non ultimo il talento come cavalli da attacchi.
E chissà che bello vederli arrivare tutte a due a due, un attacco dietro l’altro, con quel trotto allegro e potente che sfoggiano alle redini lunghe.
Paloma, Melissa, Viola, Jenni, Michela e Yuma (e i loro accompagnatori) procederanno a tappe, concedendosi un giorno di riposo ogni due di cammino.
Tra i partecipanti al viaggio anche Franco Aliprandi, di cui vi abbiamo parlato qualche tempo da.
Spiega William Lanaro, del centro ippico Lanny Ranch di Legnago, al cronista de Il Resto del Carlino da cui abbiamo tratto la notizia: “Ci fermeremo per l’intera giornata, per visitare l’abbazia e consentire ai cavalli di effettuare un riposo adeguato. Siamo partiti da Legnago per raggiungere Brescello, portando avanti un discorso di visitare un territorio in modo lento, ma molto più bello ed il vostro è fantastico e promuovere anche il turismo equestre che qui avrebbe una grande attrattiva. Domani (oggi per chi legge qui, n.d.r.) partiremo per Ferrara e faremo tappa all’ippodromo Cesare Fiaschi, poi raggiungeremo San Possidonio, in provincia di Modena e infine venerdì arriveremo a Brescello, resa celebre da Peppone e don Camillo, personaggi creati dalla penna di Giovanni Guareschi“.
Ad accoglierli a Codigoro il sindaco Sabina Alice Zanardi e il vice sindaco, Francesco Fabbri.
“Il comune sta imprimendo energie e risorse mirate in direzione dello sviluppo del turismo slow” ha detto il primo cittadino. “Una fetta dell’economia turistica in costante crescita, a livello nazionale e a livello locale. La pandemia ha ridisegnato i confini del nostro stare assieme e degli spazi di aggregazione, influenzando anche le scelte per le nostre vacanze. Scelte che premiano il turismo lento, fatto di grandi spazi aperti e quindi di ambiente, storia, cultura ed enogastronomia, requisiti tutti ben presenti in questo territorio. L’esperienza che ci fate vivere oggi, ci offre spunti e stimoli a guardare con interesse ed attenzione anche allo sviluppo del turismo equestre nel Comune. Un turismo che ben si coniuga con le sue ampie distese rurali, circondate da vigneti, colture cerealicole, corsi d’acqua, oasi naturali salmastre come lo sono Canneviè e Porticino”.
Davvero, dovete provare la bellezza di passare attraverso un territorio che magari conoscete già a bordo di un bell’equipaggio: si vedono le cose in un altro modo, quando sono scandite da un bel trotto allegro.