Venezia, 8 febbraio 2018 – La Regione Veneto continua a migliorare la sua rete di ippovie, già rimarchevole: una nuova norma presentata dal consigliere regionale Maurizio Conte (Forza Italia) ed approvata dall’aula prevede il censimento di quelle già esistenti, manutenzione e riapertura al traffico equino di vecchie mulattiere, sentieri e tratturi oltre al completamento dei tracciati già definiti ma anche la realizzazione di greenway dedicate a tutti i mezzi non motorizzati, e la modifica delle piste ciclopedonali per renderle fruibili anche ai cavalli.
In più sono previsti incentivi per chi vorrà recuperare fabbricati e strutture esistenti nei pressi dei percorsi da riadattare a punti sosta e di ristoro; da notare che nella defnizione data nel documento di turismo equestre sono stati compresi tutti gli equini, anche gli asini e i muli (e per amor di precisione noi aggiungiamo anche i bardotti, pur consapevoli della loro estrema rarità).
Un ottimo esempio di come il turismo e i corollari di opportunità legati al cavallo siano un elemento da valorizzare per l’economia di un territorio: perché l’equitazione può essere parte integrante di una filiera agricola e turistica, dove ogni ingrediente che si sposi al concetto di Slow Travel diventa prezioso per la riuscita dell’insieme.
E come si fa a guardare le colline del Prosecco, tanto per fare un solo esempio, senza pensare di godersele a cavallo?…
Le ippovie della Regione Veneto Sono tante e funzionano bene, forse perché proprio qui in Veneto è nata la prima arteria enologica italina e quindi se ne intendono in fatto di canalizzazioni di interessi specifici: due tra tutte la Ippovia del Piave e quella delle Prealpi Trevigiane e Bellunesi, guardate qui e anche qui