Roma, 11 dicembre 2018 – Ce ne siamo accorti tutti, cavalli e cani compresi: quest’anno zanzare, mosche, zecche e parassiti vari godono di una stagione particolarmente mite e stanno prolungando in modo fastidioso la loro presenza.
Questo fattore climatico contribuisce alla diffusione del West Nile Virus, di cui l’Italia ha il poco ambito record di casi positivi tra i paesi europei: su 1503 persone colpite nel nostro continente, 576 sono in Italia. Seguono la Grecia con 311 e la Romania con 277.
La situazione tra i cavalli rispecchia la statistica umana, anche in questo caso siamo noi in testa con 149 casi: dopo di noi Ungheria (91), Grecia (15), Francia (13), Spagna (9), Austria (2), Romania (2), Germania (2), Slovenia (1) e Portogallo (1).
Il virus West Nile si presenta mediante febbre e sintomi neurologici, nell’uomo così come nei cavalli e negli animali avicoli.
La malattia viene trasmessa dalle punture delle zanzare che si infettano pungendo uccelli selvatici positivi. Per cui i serbatoi del virus sono zanzare (più frequentemente del tipo culex) e volatili.
Uomo, cavallo e avicoli sono solo ospiti terminali.
Ciò significa che possono essere infettati, ma non sono a loro volta sorgente di contagio per altre persone o animali: per i cavalli è disponibile e consigliabile la vaccinazione, ormai in tutte le nostre regioni visto il macroclima.