Bologna, 3 settembre 2020 – Nato tra i cavalli e i pascoli verdissimi dell’allevamento di famiglia. Cresciuto con un talento equestre incredibilmente naturale. Campione sui podi più prestigiosi del reining giovanile europeo. Soprattutto combattente di razza: Matteo Manuel Bonzano, leader per tante edizioni delle Nazionali azzurre giovanili, ha lasciato le arene del reining e un folto pubblico di fan attoniti al termine di una malattia che né lui né la sua famiglia hanno mai enfatizzato, da persone di grande carattere e spessore quali il popolo del reining le ha sempre conosciute.
Ingrata sorte per i suoi 19 anni e per una vita condotta con correttezza e sportività, ma soprattutto con un coraggio senza pari. Fino all’ultima battaglia vinta lo scorso anno a novembre nella prestigiosa Youth Reining Global Cup dove solo contro i migliori giovani reiner al mondo, ma anche contro quello che il destino avrebbe voluto per lui, è salito al podio portando in alto ancora una volta i colori italiani.
Ma prima, una lunga serie di successi… Protagonista già nel 2016 con il suo primo oro europeo a squadre, e di nuovo l’anno successivo nella prima edizione dei Mondiali Giovanili di Reining FEI dove al podio della squadra juniores aggiunse l’argento individuale con la grande High Point Reiner, replicò nel 2018, questa volta tra gli young riders, con l’argento individuale e il bronzo di squadra.
Inoltre tante le finali e i risultati di pregio nei major events Nrha del reining europeo. «Crudele e inaccettabile», ha definito la sua storia il presidente Irha Roberto Cuoghi, ed è sconvolto il coach delle “sue” Nazionali, Alessandro Meconi, che ne ha sempre ammirato, oltre al genuino talento, la forza interiore e la voglia di dar battaglia in tutti i sensi.
Con loro, tutto il mondo del reining continentale lo ricorderà per sempre come un esempio trascinante per i compagni di squadra e per tutte le giovani leve del reining azzurro.